Cos’è la ricevuta per la prestazione occasionale
La ricevuta per prestazione occasionale viene utilizzata per regolamentare il lavoro svolto occasionalmente, ovvero per cui non è necessario aprire una Partita Iva, né essere assunti presso una determinata azienda.
La prestazione occasionale è una collaborazione lavorativa di tipo non continuativo, che non comporta alcun vincolo di subordinazione. Può essere svolta secondo i termini concordati dai soggetti coinvolti e secondo alcuni limiti di importo annuale.
Tuttavia chi lavora con questa modalità deve segnare per scritto, tramite ricevuta di prestazione occasionale da consegnare al committente, alcune informazioni salienti, come i propri dati, il tipo di lavoro svolto e la paga prevista.
Il lavoro occasionale può essere gestito dal datore di lavoro in diversi modi: tramite un preciso contratto, oppure con l’utilizzo del Libretto Famiglia INPS. Tuttavia, ad oggi le regole intorno a questo tipo di lavoro sono molto più strette rispetto agli anni scorsi, per cui i datori devono comunicare in anticipo tutte le informazioni all’Ispettorato del Lavoro.
Come funziona la prestazione occasionale
Attualmente la prestazione occasionale è regolamentata da alcune norme che vanno a garantire una maggiore tutela ai lavoratori rispetto a questa forma di lavoro. Per evitare infatti utilizzi illeciti di questa forma di collaborazione, la legge ha istituito l’obbligo di comunicare all’Ispettorato del Lavoro l’inizio di qualsiasi prestazione occasionale.
Prima di tutto la prestazione deve essere svolta dal lavoratore in un ambito professionale diverso dall’abituale. Questo vuol dire che se hai una Partita Iva attiva, non puoi svolgere un lavoro in questa modalità nel tuo stesso settore: sei tenuto invece ad emettere regolare fattura.
Le cose cambiano se svolgi una mansione una tantum, differente dalla tua professione abituale: in questo caso puoi emettere una semplice ricevuta di prestazione occasionale. Rilasciare questa ricevuta è obbligatorio per legge, per cui va necessariamente compilata.
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Il datore di lavoro invece è tenuto a comunicare per via telematica all’Ispettorato del Lavoro, l’inizio della collaborazione occasionale, in un momento precedente. Se questo non viene fatto, si applicano sanzioni in denaro molto salate.
Le nuove regole per la prestazione occasionale
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto diverse novità intorno a questo tipo di collaborazione:
- i datori di lavoro possono avvalersi della prestazione occasionale per importi fino a 10.000 euro complessivi, all’anno;
- il prestatore del lavoro può utilizzare la prestazione occasionale con limite 5.000 euro. Superata questa soglia il lavoratore può aprire una Partita Iva, per lavorare per diversi committenti, oppure può essere assunto regolarmente. Inoltre, superare questo limite comporta il pagamento dei contributi INPS;
- se il singolo lavoratore occasionale svolge una mansione per lo stesso datore di lavoro, il limite si abbassa a 2.500 euro.
I nuovi limiti sono applicati anche alle attività come discoteche, sale da ballo e similari, e sono validi per il settore alberghiero e turistico.
Una regola importante, che vale per tutti i datori di lavoro, riguarda i dipendenti dell’impresa: devono essere presenti almeno 10 lavoratori dipendenti assunti regolarmente, per poter poi avviare un accordo per la prestazione occasionale.
Come compilare la ricevuta di prestazione occasionale
Per poter erogare una ricevuta per prestazione occasionale vanno tenute presenti alcune voci da inserire, secondo uno schema preciso. Ecco quali sono le informazioni che non devono mai mancare in questo tipo di documento:
- i dati del lavoratore: nome e cognome, codice fiscale, luogo e data di nascita, residenza;
- i dati del committente, ovvero del datore di lavoro: nome e cognome, eventuale Partita Iva, nome e sede dell’azienda;
- il corrispettivo lordo di quanto viene pagato per il lavoro;
- l’applicazione della ritenuta di acconto del 20%;
- eventuale trattenuta INPS per il superamento della soglia di 5.000 euro;
- eventuali rimborsi spesa;
- l’importo netto da corrispondere al lavoratore;
- firma e data.
La ritenuta di acconto viene applicata quando un lavoratore svolge una mansione con la prestazione occasionale, ed è sempre del 20%. Questa cifra viene versata dal cliente direttamente al fisco. Inoltre, se l’importo totale supera 77,47 euro, va anche applicata una marca da bollo di due euro sul documento.